domenica 16 giugno 2024

La Civetta e Piaccina

 

Vincere il Palio per tre anni consecutivi è un’eccezionale impresa riuscita nella
storia solo in otto occasioni a sei differenti contrade, tra queste vi è la Civetta che è l’unica ad aver fatto “tripletta” con lo stesso fantino: Luigi Menghetti detto “Piaccina” che portò nel Castellare i drappelloni dell’agosto 1811 e del luglio 1812 e 1813.

Il fantino di Empoli, all’epoca quasi cinquantenne, aveva corso nella Civetta già tre volte ed in particolare nel luglio 1810 rivestiva il ruolo di favorito ma, pur partendo tra i primi, venne ferocemente ostacolato da Vecchia, suo accanito rivale, che afferrò per le briglie il cavallo di Piaccina fermandolo a San Martino.

Nell’agosto 1811 Luigi Menghetti tornò nella Civetta su un morello maltinto del sellaio Vignozzi e vinse una carriera molto combattuta ed altalenante: partì in testa la Giraffa, con Botto, ma dopo pochi metri passò al comando l’Onda con Brandino il quale subì prima l’attacco di Caino nella Pantera e poi di Geremia, figlio di Piaccina, nel Drago, che riuscì a passare primo ma fu subito superato dal babbo che, dopo più di due girate d’attesa, andò a trionfare precedendo Ferrino maggiore nella Tartuca.

Nel luglio successivo alla Civetta andò in sorte un morello di Giovanni Batazzi sul quale venne riconfermato Piaccina, anche stavolta l’empolese non partì bene e la vittoria sembrava una questione a due tra Caino nel Drago, che uscì primo dalla mossa e Vecchia nel Montone che passato in testa sembrava in grado di vincere per la prima volta dopo ben venti partecipazioni.

All’ultimo Casato, invece, Caino si avvicinò minacciosamente a Vecchia che, dopo un breve ma violento scambio di nerbate, ebbe la peggio cadendo a pochi metri dall’arrivo, Piaccina fu lesto ad approfittarne e portò il secondo Palio consecutivo nel Castellare per nulla atteso visto che la grande favorita della vigilia era la Chiocciola con Brandino, che cadde al primo giro e poi Drago e Montone che, come descritto, gettarono via la vittoria nerbandosi.

Per il Palio di luglio del 1813 la Civetta venne estratta a sorte e le fu assegnato un sauro debuttante di Bernardino Fontani, stavolta la vittoria arrivò in maniera netta ed incontrastata, nonostante Piaccina avesse praticamente tutti contro, pare per le scarse regalie elargite ai colleghi negli anni precedenti.

La mossa fu tormentata e contestata, ci vollero tre allineamenti in cui non mancarono le scorrettezze tra i fantini ed una caduta rovinosa di Brachino nell’Aquila, Piaccina fu furbo a trovare spazio e sfruttando il primo posto al canape scappò nettamente primo e vinse respingendo senza grosso affanni un primo attacco di Brandino nel Bruco ed un estremo tentativo di Pettiere nella Giraffa.

A questa vittoria seguirono alcune polemiche in quanto uno dei Mossieri, il Barone Luigi Bichi Borghesi, era uno dei più importanti e facoltosi protettori della Civetta e per molti diede la mossa in un momento di confusione estrema, dopo i precedenti allineamenti falliti, proprio per favorire Piaccina.

Fu quella la quinta vittoria per Piaccina, la sua seconda giovinezza che ebbe altre conferme negli anni successivi con le vittorie del luglio 1814 nel Bruco, dell’agosto 1818 nel Leocorno e l’ottava ed ultima del luglio 1826 ancora per la Contrada di Barbicone.

Anche per la Civetta gli anni successivi furono positivi con una frequenza di vittorie piuttosto regolare, con almeno un trionfo in ogni decennio.

Il solido connubio tra Piaccina e la Contrada del Castellare si confermò in altre cinque occasioni: nell’agosto 1818, 1821, 1823, 1825 e nel luglio 1831, portando il totale delle sue presenze ad undici, importante primato tuttora imbattuto per un fantino nella Civetta; il record di tre vittorie, invece, fu eguagliato da Primo Arzilli detto “Il Biondo” che il 16 agosto 1949 sulla Popa conquistò il terzo trionfo col giubbetto rosso e nero listato di bianco.

La carriera del 3 luglio 1831, in particolare, registrò la sessantacinquesima ed ultima partecipazione di Piaccina, un risultato incredibile di longevità paliesca impossibile da battere considerato che la carriera dell’empolese, partita il 16 agosto 1787, durò fino alla soglia dei suoi settant’anni.

Roberto Filiani




Articolo tratto dal Notiziario del Forumme del 15 Giugno 2020 dedicato alla Contrada Priora della Civetta

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