L'articolo 1 del regolamento del Palio stabilisce che, nelle carriere del 2 luglio e del 16 agosto, il popolo senese “solennizza le ricorrenze religiose della Visitazione e dell'Assunzione in cielo di Maria Vergine”: si può dunque affermare che i Palii ordinari siano sempre dedicati alla Madonna.
Ancora con riferimento alle carriere ordinarie, l'articolo 93 di detto regolamento prescrive che i drappelloni devono rispettivamente recare l'immagine di “Maria Santissima che si venera nella Chiesa di Provenzano” e quella di “Maria Vergine Assunta in cielo” e aggiunge “quanto alla parte allegorica, nei Palii ordinari, qualora il Comune non creda di prescriverne il soggetto, è libero il pittore di proporlo”.
Viene dunque chiaramente sancita una distinzione fra dedica e soggetto, circostanza che non sussiste in caso di Palio straordinario, nei quali ovviamente la dedica della carriera e il soggetto del drappellone coincidono.
Per questo motivo mi pare più corretto usare il termine “celebrativo” in riferimento a un Palio ordinario nel cui drappellone si sia voluto anche commemorare eventi, ricorrenze o personaggi storici, mentre credo che la definizione “dedicato” sia corretta solamente citando i Palii straordinari.
Ciò premesso, analizzando brevemente i Palii alla tonda disputati dal 1692 in poi, ovvero dalla data in cui i verbali delle carriere sono stati redatti dai cancellieri di Biccherna, il primo Palio che viene considerato “straordinario” a tutti gli effetti, e che celebrava l'elezione a cardinale di Giovan Battista Tolomei, fu quello disputato il 3 luglio 1712. Il drappellone, al centro, riportava lo stemma del porporato.
Dopo di quello, e fino alla metà del 1800, vennero corse altre carriere straordinarie dedicate alla governatrice Violante di Baviera, ai granduchi di Toscana, ai sovrani dell'effimero regno d'Etruria creato da Napoleone o a regnanti stranieri in visita. I drappelloni (del resto non tutti conservati) solo in alcuni casi riportavano l'araldica del personaggio per cui il Palio veniva indetto.
Con il risorgimento e l'unificazione italiana intervennero significativi cambiamenti: il Palio straordinario del 27 aprile 1860 venne dedicato a Vittorio Emanuele II re d'Italia, che presenziava alla festa; nel drappellone, in alto, spiccava lo stemma sabaudo contornato da bandiere tricolori.
Per ben due anni consecutivi, inoltre, il 1861-62, il palio di Provenzano venne anticipato al 2 giugno, data della festa nazionale (ebbene sì, cadeva nella stessa data anche durante il regno sabaudo!). In questi due drappelloni, casi unici nel novero dei Palii ordinari, scomparve l'iconografia mariana, sostituita da una scritta celebrativa della ricorrenza. La comunità senese, in seguito, insorse e, dall'anno successivo, ottenne che il Palio di Provenzano fosse riportato alla sua data canonica del 2 luglio.
Nello stesso 1862, inoltre, venne indetto il primo Palio straordinario dedicato a un avvenimento non legato a clero e nobiltà: il decimo congresso degli scienziati in Siena.
E' solo nel corso del ventesimo secolo, tuttavia, che divenne più consueta la celebrazione di particolari avvenimenti o personaggi in occasione dei Palii ordinari; per esempio, il Palio del 2 luglio 1933 che evocava il giubileo di quell'anno, o ancora quello del 16 agosto 1956 che onorava il 25° anniversario dell'Accademia Musicale Chigiana.
Mauro Massaro
Articolo tratto dal Notiziario del Forumme del 13 Agosto 2020
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